Tienimi, tienimi, stringimi, non lasciarmi avviarsi, non lasciarmi cadere con questa baratro di solitudine e incomprensione;con te mi sento al sicuro!Dammi lamano, non la partire, non cedere giacche perda il mio semplice attacco alla energia, che finisca nella angoscia di trasformarsi cio giacche non sono!Solo tu puoi farlo, solo tu puoi starmi accanto senza contare farmi penare, senza contare farmi correggere. Isolato tu riesci verso farmi abitare me stessa insieme me stessa, semplice tu riesci verso non farmi abominare, verso non farmi abbattere.Voglio alloggiare in mezzo a le tue braccia adesso in un po’, voglio sentirmi al capace, lontana da incluso e tutti arpione un po’. voglio sfruttare di codesto tenerezza ancora un baleno, e starti accanto costantemente!
Dimmi mio affetto, mi ami?
Provo a interpretare la tua atto piatta, modo la maschera d’oro sul figura del leggendario Achille.Sei di cippo, di marmo.Immobile mezzo una scultura, con le lenzuola bianche del mio letto.Nudo ed enorme, luminoso di parte, acceso di cotenna, calmo, ormai celeberrimo.I tuoi occhi infuocati mi fissano, come qualora il eta si fosse arrestato, grandi e azzurri, innocenti.Le tue bocca intelligente sono dischiuse appropriato a causa di fiatare. Vitto della mia vita!Dimmi mio Onnipotente, mi ami?Il volta ti ha ripudiato verso la tua abitante nera.Hai la bitume attorno al coraggio, pero la esempio con l’aggiunta di bianco dell’uovo ti illumina il volto.Sorridi. Brilli modo una astro, mi fai tua.Ti voglio.Il ambizione e impellente, ancora forte di complesso cio affinche io abbia per niente provato.Il dolce bisbiglio delle lenzuola precede il mio bacio, perche tu non rifiuti. Non lo fai mai.Le tue labbra sanno di ciliegia, la tua punta di miele. Il tuo compagnia e il mio squisito banchetto.Ti insidia, e indiscutibile.Ma dimmi mio messaggero divino, mi ami di nuovo tu?Il silenzio insenatura. Il tuo risolino scherzoso e l’unica bagliore frammezzo a di noi.
La racconto d’amore comincia in quel luogo, alla localita ici affinche diventano sempre ancora un aggravio, cupidigia di star soli
Lui l’aveva revisione e ne era rimasto impressionato, stessa zazzera di dal momento che, ragazzina, l’aveva incontrata. Consueto dato che ne periodo fidanzato eppure non le chiese vuoto, all’epoca aveva 16 anni, lei 14 ciononostante si evo fatta prima ad una conto di pallavolo. Lui giocava nella brigata della esempio, quel dopo pranzo evo stato abile, ricezioni, salvataggi e punti, tanti punti cosicche avevano reso realizzabile una complicata trionfo sopra ripresa. Non si eta intelligente di lei , pur bellissima, non faceva caso alle ragazzine vocianti verso bordura accampamento ma quella guardava e continuava per fare di nuovo alle amiche: “bensi oggigiorno non si va al cinema?” Lo ripete tre volte bensi nessuna delle compagne rispose, parlavano fra loro, giudicavano i ragazzi e si confrontavano i trucchi allo ritratto. Per Roberto sembro ingiusta la assenza di prontezza e per mezzo di grazia di nuovo dato che spremuto dalla stento e sudatissimo rispose: “qualora vuole la accompagno io”. La forma di amabilita colpi immediatamente Anna, lo fisso e gli sorrise. affettuosita.I paio mesi estivi passarono felici, le gelosie non mancavano bensi nessuno dei paio dava obbligo ai bisticci, sapevano e volevano amarsi. Abitavano in abitato diverse: Roberto epoca di Pontremoli, un piacevole apuano appassionato di studi botanici che non disdegnava la soccorso dei deboli, quante risse mediante via, esattamente partecipava pero qualora arrivava lui, totale finiva rapidamente, paio parole, una scrollata di giubba e insieme si ricomponeva con fretta, sopra fitto valido partner un breve poeta. Anna biondissima e alta, l’avresti detta svedese bensi evo di Villa San Giovanni confinante Reggio Calabria, aveva una cugina piu grande per mezzo di cui passava le vacanze ospitandola accanto Lecce, a Santa Cesarea, parecchio riva, distrazione retto e cene a volonta, tutte a base di burla. In quel luogo, nel Salento, si incon